domenica 28 ottobre 2007

Concerto di solidarietà al Teatro Comunale

Sabato 15 Dicembre si terrà un concerto di solidarietà pro Marco Galan al Teatro Comunale di Ferrara, l'incasso sarà interamente devoluto alla famiglia di Marco.
Al concerto suonerà il gruppo Controcanto con un Tributo a Fabrizio de Andrè. I Controcanto hanno riscosso un notevole successo di pubblico negli anni, a tal proposito trovate a questo link una loro descrizione.
Siamo in fase di raccolta sponsors.
Se qualcuno conosce degli sponsors che vogliono aderire all'iniziativa può segnalarlo al nostro indirizzo: comitatopermarco@gmail.com
A breve terminerà la fase della ricerca sponsors e si partirà con la preparazione dei biglietti e delle locandine.
La settimana precedente l'evento saremo in Galleria Ipercoop "Il Castello" per la vendita dei biglietti. Vi terremo informati non appena stabiliti gli orari di vendita.
Sarà una serata molto bella, partecipate!

martedì 23 ottobre 2007

Partecipate all'iniziativa di solidarietà

Carissimi amici,

per assistere adeguatamente Marco sono necessarie numerose attrezzature, terapie e presidi sanitari, molto costosi.

Al fine di reperire i fondi necessari è stato aperto un conto corrente di solidarietà.

Vi chiediamo quindi per quanto possibile di contribuire alla riuscita di questa raccolta fondi.
Non è importante quanto si versa, bastano anche piccole cifre se siamo in molti a farlo.
Potete contribuire effettuando un versamento sul seguente conto corrente:

Intestatario: Antonio Galan
Banca: BANCO DI SAN GEMINIANO E SAN PROSPERO - sede di Ferrara (Viale Cavour n. 138/a)
IBAN: IT25X0518813000000000022639

Vi ringraziamo fin d'ora per la vostra sensibilità e per quanto potrete fare.

Un abbraccio

Segreteria del Comitato amici di Marco Galan

mercoledì 17 ottobre 2007

«La vita di mio figlio non vale nulla»

«La vita di mio figlio non vale nulla»
Pubblicata da Il Resto del Carlino del 13/10/2007 edizione di FERRARA pag. XIII

Il papà di Marco Galan: 'Il mancato trasferimento del Comandante lo prova'

Caro Carlino,
scrivo non in qualità di presidente del Comitato "Amici di Marco Galan" ma come padre di Marco e semplice cittadino; questo perché mi preme fare alcune considerazioni personali, pur nella certezza che gli aderenti al Comitato, giunto ormai a circa 2000 iscritti, condividono in pieno il mio pensiero.
Qualche giorno fa ho appreso che il Comandante dei Vigili del Fuoco di Ferrara, che mi risulta essere indagato per lesioni colpose gravi nei confronti di mio figlio nonché sanzionato per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, dopo ben tre mesi di sospensione da detto incarico è stato riconfermato, con provvedimento del Ministero dell'Interno, fino al 31/12/2008; ho cercato di resistere alla tentazione di scrivere immediatamente al Carlino per tentare invano di calmare la mia rabbia e superare la profonda delusione, ma non ci sono riuscito e sto addirittura pensando di rivolgermi alla Tv per portare a conoscenza di tutti il caso di mio figlio e del trattamento che l'Amministrazione dell'Interno (per merito del Dirigente di Ferrara) gli ha riservato.
Il fatto che l'Amministrazione Centrale avesse a giugno sospeso la nomina dell'Ing. De Vincentis mi aveva fatto sperare che il caso di mio figlio rivestisse per i suoi superiori una qualche importanza: adesso invece devo pensare che la vita di un vigile del Fuoco che ha sempre fatto il proprio dovere non vale nulla.
Tutto questo mi ha profondamente amareggiato: io che nella mia vita sono stato sempre rispettoso delle Autorità e delle Istituzioni, sento adesso di aver perso ogni stima e fiducia.
Vorrei chiarire che il mio non è un attacco gratuito diretto alla persona dell'Ing. De Vincentis perché lo ritengo responsabile dell'infortunio di mio figlio (questo dovrà stabilirlo la magistratura); il suo allontanamento dal Comando di Ferrara sarebbe stato necessario in conseguenza dei rapporti che si sono instaurati fra il Dirigente stesso e la mia famiglia a seguito di quanto avvenuto; l'essere stati abbandonati al nostro destino - senza appoggio morale, senza assistenza e aiuti materiali e addirittura con la consapevolezza che il Dirigente avrebbe costruito un castello di accuse per scagionare se stesso a scapito di mio figlio - ha causato il mio risentimento nel constatare che il Comandante di Ferrara è ancora qui a dettare legge; mi sorge il dubbio che il Dirigente non se ne voglia andare per poter continuare con la sua presenza a intimorire i colleghi di mio figlio che potrebbero assumere delle posizioni contro di lui in un futuro processo.
Io non chiedo il trasferimento del Comandante perché mi è antipatico: lo chiedo perché voglio avere la possibilità di riavvicinarmi alle Istituzioni con fiducia e con la certezza che nulla sarà fatto per danneggiare mio figlio.
In questo momento mi sento contemporaneamente sconfortato e arrabbiato; alcuni politici mi hanno ricevuto e dato ascolto con la promessa di aiutarmi e poi non hanno fatto niente; il Prefetto si è disinteressato delle mia parole (forse anche lui vuole proteggere il Comandante?).
E poi, io che ho avuto una lunga esperienza come sindacalista, devo assistere al comportamento assurdo di rappresentanti dei Vigili del fuoco che evidentemente non hanno capito bene quale sia il ruolo del Sindacato (parlo soprattutto di Cgil e Cisl che non hanno mai preso una posizione a favore di Marco); addirittura qualcuno insinua che si stia strumentalizzando l'infortunio di mio figlio contro il povero Comandante! Cari signori, sappiate che io non sto strumentalizzando un bel niente, sto solo cercando di difendermi e mi spiace di doverlo fare anche da chi come voi dovrebbe invece aiutarmi e sostenermi. Vorrei chiarire che il Comitato è nato per dare aiuto a me e alla mia famiglia, non per attaccare in qualche modo il Comandante; questa è una inevitabile conseguenza dovuta all'atteggiamento di quest'ultimo. Concludo il mio sfogo con una domanda: il trasferimento del Comandante dopo l'incidente a mio figlio non avrebbe forse consentito che l'inchiesta venisse svolta in un clima di maggior serenità e trasparenza? Mi pare ovvio che la risposta sia affermativa: e allora perché non è stato disposto?
Le situazioni che ho spiegato stanno facendo di me un uomo esasperato: non nascondo di aver più volte meditato gesti estremi dei quali credo che qualcuno dovrà sentirsi moralmente (e non solo) responsabile.
Infine, ultimo schiaffo morale, sui giornali di lunedi 8 ottobre, vedo la fotografia dei vertici Vigili del Fuoco locali (il Comandante ed il Direttore regionale Ing. Golinelli) che inaugurano la sede dell'Associazione Pensionati VF all'interno della caserma di Ferrara: evidentemente il tempo per preoccuparsi di Marco non lo trovano ma per i festeggiamenti invece sì ! Fra l'altro alla sede dei pensionati sarà dato accesso da quel cancello che, se fosse stato destinato come doveva ad ingresso dei fornitori, avrebbe evitato l'infortunio di mio figlio. Ma forse per il Dirigente è più importante accontentare una manciata di persone (che così gli saranno riconoscenti e fedeli...) piuttosto che occuparsi della Sicurezza della Sede di servizio.
Antonio Galan
(Padre del Vigile del fuoco
Marco Galan)

venerdì 12 ottobre 2007

Lettera sfogo alla Nuova Ferrara

Da "La Nuova Ferrara" del 10/10/07

"Dolore e rabbia - Lo sfogo di papà Galan"

Scrivo non in qualità di Presidente del Comitato "Amici di Marco Galan" ma come padre di Marco e semplice cittadino; questo perché mi preme fare alcune considerazioni personali, pur nella certezza che gli aderenti al Comitato, giunto ormai a circa 2000 iscritti, condividono in pieno il mio pensiero. Qualche giorno fa ho appreso che il Comandante dei Vigili del Fuoco di Ferrara, che mi risulta essere indagato per lesioni colpose gravi nei confronti di mio figlio nonché sanzionato per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, dopo ben tre mesi di sospensione da detto incarico è stato riconfermato, con provvedimento del Ministero dell'Interno, fino al 31/12/2008; ho cercato di resistere alla tentazione di scrivere immediatamente al giornale per tentare invano di calmare la mia rabbia e superare la profonda delusione, ma non ci sono riuscito e sto addirittura pensando di rivolgermi alla TV per portare a conoscenza di tutti il caso di mio figlio e del trattamento che l'Amministrazione dell'Interno (per merito del Dirigente di Ferrara) gli ha riservato.
Il fatto che l'Amministrazione Centrale avesse a giugno sospeso la nomina dell'Ing. De Vincentis mi aveva fatto sperare che il caso di mio figlio rivestisse per i suoi superiori una qualche importanza: adesso invece devo pensare che la vita di un vigile del Fuoco che ha sempre fatto il proprio dovere non vale nulla in confronto agli appoggi politici e ai trattamenti di favore di cui evidentemente gode il suddetto Dirigente. Tutto questo mi ha profondamente amareggiato: io che nella mia vita sono stato sempre rispettoso delle Autorità e delle Istituzioni, sento adesso di aver perso ogni stima e fiducia.
Vorrei chiarire che il mio non è un attacco gratuito diretto alla persona dell'Ing. De Vincentis perché lo ritengo responsabile dell'infortunio di mio figlio (questo dovrà stabilirlo la magistratura); il suo allontanamento dal Comando di Ferrara sarebbe stato necessario in conseguenza dei rapporti che si sono instaurati fra il Dirigente stesso e la mia famiglia a seguito di quanto avvenuto; l'essere stati abbandonati al nostro destino - senza appoggio morale, senza assistenza e aiuti materiali e addirittura con la consapevolezza che il Dirigente avrebbe fatto di tutto per scagionare se stesso a scapito di mio figlio - ha causato il mio risentimento nel constatare che il Comandante di Ferrara è ancora qui a dettare legge; mi sorge il dubbio che il Dirigente non se ne voglia andare per poter continuare con la sua presenza a condizionare i colleghi di mio figlio che potrebbero assumere delle posizioni contro di lui in un futuro processo. Io non chiedo il trasferimento del Comandante perché mi è antipatico: lo chiedo perché voglio avere la possibilità di riavvicinarmi alle Istituzioni con fiducia e con la certezza che nulla sarà fatto per danneggiare mio figlio. In questo momento mi sento contemporaneamente sconfortato e arrabbiato; alcuni politici mi hanno ricevuto e dato ascolto con la promessa di aiutarmi e poi non hanno fatto niente; il Prefetto non ha dato peso alle mie parole (...), l'Asl di Ferrara mi fa impazzire per recuperare i preventivi per gli ausili necessari all'assistenza a domicilio di Marco e poi nessuno mi garantisce che sarò rimborsato delle spese (peraltro piuttosto ingenti).
Io non ho mai chiesto risarcimenti: vorrei solo che mi fosse garantito tutto quello che serve a mio figlio per la sua sopravvivenza. E' chiedere troppo? In fondo Marco è invalido a seguito di un infortunio sul lavoro, non perché magari guidava ubriaco di notte a folle velocità! E poi, io che ho avuto una lunga esperienza come Sindacalista, devo assistere al comportamento assurdo di rappresentanti VVF che evidentemente non hanno capito bene quale sia il ruolo del Sindacato (parlo soprattutto di Cgil e Cisl che non hanno mai preso una posizione a favore di Marco); addirittura qualcuno insinua che si stia strumentalizzando l'infortunio di mio figlio contro il povero Comandante!
Cari signori, sappiate che io non sto strumentalizzando un bel niente, sto solo cercando di difendermi e mi spiace di doverlo fare anche da chi come voi dovrebbe invece aiutarmi e sostenermi. Vorrei chiarire che il Comitato è nato per dare aiuto a me e alla mia famiglia, non per attaccare in qualche modo il Comandante; questa è una inevitabile conseguenza dovuta all'atteggiamento di quest'ultimo.
Concludo il mio sfogo con una domanda: il trasferimento del Comandante dopo l'incidente a mio figlio non avrebbe forse consentito che l'inchiesta venisse svolta in un clima di maggior serenità e trasparenza? Mi pare ovvio che la risposta sia affermativa: e allora perché non è stato disposto? Le situazioni che ho spiegato stanno facendo di me un uomo esasperato: non nascondo di aver più volte meditato gesti estremi dei quali credo che qualcuno dovrà sentirsi moralmente (e non solo) responsabile.
Infine, ultimo schiaffo morale, sui giornali di lunedi 8 ottobre, vedo la fotografia dei vertici VVF locali (comandante e direttore regionale ing. Golinelli) che inaugurano la sede dell'Associazione Pensionati VF all'interno della caserma di Ferrara: evidentemente il tempo per preoccuparsi di Marco non lo trovano ma per i festeggiamenti invece sì! Fra l'altro alla sede dei pensionati sarà dato accesso da quel cancello che, se fosse stato destinato come doveva ad ingresso dei fornitori, avrebbe evitato l'infortunio di mio figlio. Ma forse per il Dirigente è più importante accontentare una manciata di persone (che così gli saranno riconoscenti e fedeli...) piuttosto che occuparsi della sicurezza della sede di servizio.
Antonio Galan

sabato 6 ottobre 2007

Critiche dal Sen. Rossi alla riconferma del Comandante VVF a Ferrara

Anche estense.com riporta la notizia delle forti critiche del Senatore Rossi alla riconferma del Comandante dei Vigili del Fuoco, Michele De Vincentis, a Ferrara.
L'articolo completo a questo link.

giovedì 4 ottobre 2007

Confermato il Comandante VVF a Ferrara - Forti critiche del Senatore Rossi

Da "La Nuova Ferrara" del 03/10/2007 ed. Nazionale p. 9

Il comandante dei vigili del fuoco di Ferrara è stato confermato fino al 31 dicembre 2008: una conferma decisa dal ministero degli interni-dipartimento vigili del fuoco per cui il senatore Fernando Rossi del «Movimento politico dei cittadini» si dice «profondamente stupito» per un 'premio' che non era assolutamente meritato, secondo Rossi: «Avevo presentato una interpellanza urgente, il 19 luglio - spiega Rossi - di cui non ho ancora avuto risposta, e in cui si evidenziavano gravi responsabilità del comando di Ferrara nei fatti che portarono all'incidente di cui rimase vittima il vigile del fuoco Marco Galan, tuttora in stato vegetativo, nonché evidenti contraddizioni che avrebbero contribuito a creare un'atmosfera pesante, fatta di pressioni e intimidazioni messe in atto per produrre testimonianze e documentazioni non rispondenti al vero». Come si ricorda, sul caso di Marco Galan, che un anno fa subì un gravissimo infortunio mentre lavorava in caserma a Ferrara, è stato promosso un Comitato di amici, colleghi e cittadini, è stato aperto un blog e anche la famiglia del vigile del fuoco sta attuando una battaglia per il riconoscimento di diritti finora negati.
« Nel nostro Paese - conclude con amarezza il senatore Rossi - non è una novità che grazie ad amicizie e connivenze siano state occultate pesanti responsabilità, ma voglio sperare che ulteriori degenerazioni non ci abbiano già portato al punto di dover assistere, impotenti, alla loro premiazione».

lunedì 1 ottobre 2007

Lettera dell' RDB-Cub

Da "Il Resto del Carlino" del 21/09/2007 ed. FERRARA p. XIII

Caro Carlino
mentre Marco Galan è in coma, il Dipartimento dei Vigili del fuoco, in nome per conto e per bocca del comandante di Ferrara, rifiuta al nostro sindacato di prendere visione degli atti che riguardano l'infortunio sul lavoro. Nella lettera a giustificazione del rifiuto si accampa una presunta non titolarità del sindacato a visionare tali atti. Come se la sicurezza sul lavoro sia esclusiva prerogativa dei dirigente. (...)
Ricordando Marco Galan vigile del fuoco e collega in forza al comando di Ferrara, in coma da un anno a seguito di un infortunio sul lavoro, occorsogli nella sede di servizio, un luogo da ritenersi 'sicuro', questo conferma, in modo incontestabile, che questa nuova realtà contrattuale non garantisce tutte quelle tutele predicate. Ora si tratta di mettere in rilevo quanto accaduto al collega e non insabbiare o scaricare le responsabilità. In qualità di organizzazione sindacale abbiamo il dovere civile e morale di vigilare che si accertino le responsabilità. Tutto ciò non restituirà a Marco la sua grande determinazione e volontà di essere un Vigile del fuoco, ma devono emergere, la dove vi sono, le responsabilità. Fare chiarezza in merito all'accaduto è un dovere nei confronti di Marco Galan è un dovere morale e civile nei confronti di tutti i lavoratori. Tutto questo anche per far in modo di porre il dipartimento nelle condizioni di garantire sicurezza negli ambienti di lavoro piuttosto che permettergli di farsi scudo attraverso cavilli, circa la titolarità, in materia di diritti dei lavoratori, di chi si appresta a sostenerli e difenderli. L'Opera nazionale di assistenza per quanto di sua competenza ha già provveduto a sostegno della famiglia; l'ufficio dell'Ona è stato invitato comunque a prendere i contatti con i parenti per assicurarsi che gli stessi siano a conoscenza dei diritti e delle possibilità per eventuali ulteriori forme di assistenza e contributi previsti per tutti i dipendenti del Cnvvf, anche se ricordiamo che in incidenti come questo, ove è in corso una causa di servizio è l'Amministrazione del Corpo che deve provvedere a tutte le necessità dell'infortunato, l'Ona non può e non deve sostituirsi soprattutto alle responsabilità e doveri che ha il Dipartimento verso i suoi dipendenti.

«Il comando ci impedisce la visione dei documenti»

Da "La Nuova Ferrara" del 21/09/2007 ed. Nazionale p. 13

I sindacati alzano nuovamente il tono della polemica contro il comando provinciale dei vigili del fuoco per il caso Galan. «Mentre Marco Galan è in coma - scrivono le Rappresentanze di Base - il Dipartimento dei Vigili del fuoco e/o amministrazione centrale, in nome per conto e per bocca del comandante di Ferrara rifiuta a questa organizzazione sindacale di prendere visione degli atti che riguardano l'infortunio sul lavoro. Nella lettera a giustificazione del rifiuto si accampa una presunta non titolarità del sindacato a visionare tali atti. Come se la sicurezza sul lavoro sia esclusiva prerogativa dei dirigenti....».
«Di che cosa ha paura il Dirigente locale? E l'amministrazione centrale che lo protegge? - chiedono le Rdb - Ricordando Marco Galan, vigile del fuoco e collega in forza al comando di Ferrara in coma da un anno a seguito di un infortunio sul lavoro occorsogli nella sede di servizio, un luogo da ritenersi "sicuro", questa omertà dell'amministrazione centrale ci sprona e ci deve spronare a mettere in rilievo quanto accaduto al collega e non insabbiare o scaricare le responsabilità. Fare chiarezza in merito all'accaduto è un dovere nei confronti di Marco Galan, è un dovere morale e civile. Tutto questo anche per far in modo di porre il dipartimento nelle condizioni di garantire sicurezza negli ambienti di lavoro piuttosto che permettergli di farsi scudo attraverso cavilli, circa la titolarità, in materia di diritti dei lavoratori, di chi si appresta a sostenerli e difenderli».
L'Opera Nazionale di Assistenza dei Vigili del Fuoco, conclude la nota, «per quanto di sua competenza sta provvedendo a sostegno della famiglia. Ricordiamo che in incidenti come questo, ove è in corso una causa di servizio, è l'amministrazione del Corpo che deve provvedere a tutte le necessità dell'infortunato».